Hollywood romana

Anche questa settimana i « divi » — quelli illustri e quelli che tali si ritengono soltanto — sembrano aver dimenticato i canoni fondamentali della mondanità cinematografica. Chiusi i club notturni per sopravvenuto caldo, sfollati i viveurs verso le terrazze della Via Cassia o di Villa Borghese, gli unici incontri si possono ormai fare soltanto per Via Veneto. Ma anche i « grossi » non bazzicano spesso: chi pensa che Via Veneto faccia « poco fine », chi non ha ancora potuto pagare i vasti conti presso i vari bar  e si tiene prudenzialmente al largo…

Unico strappetto alla regola, è il cocktail che la Panaria ha offerto sulle terrazze dell’Albergo Hassler, per festeggiare Jean Renoir e Anna Magnani, regista e protagonista del suo prossimo film, La carrozza del SS. Sacramento. Il tramonto sul magnifico scenario degradante da Trinita dei Monti fino a Monte Mario si addiceva ai « martini », diffondendo sui convenuti una dolce malinconia romantica… E aristocratici e « cinematografari » filavano del più perfetto accordo, con la collaborazione dei titolatissimi ospiti della Panaria: il Principe Francesco Alliata (abbiamo nominato il produttore!) con la consorte, Renzo Avanzo e Quintino di Napoli.

Gli aristocratici erano rappresentati dalla contessa Marozia Borromeo d’Adda, da Donna Uberta Avanzo Visconti di Modrone, dalla contessa Gaea Pallavicini (la moglie di Sandrone), dal principe Adolfo Caracciolo di Castagneto, dal principe Gaetano Arduin di Balmonte, e così via lungo la scalea d’onore dell’araldica, con una puntata verso l’alta diplomazia, rappresentata dall’Ambasciatore di Francia. Il cinema si proiettava con le forme di Suzy Delamare (una notevole bionda francese), Marina Berti (che era riuscita a trovare il tempo necessario alla sua apparizione fra un film e l’altro), Delia Scala (che non indossava il tutù), Dina Sassoli, Lianella Carell, Doris Duranti sempre rappresentativa, Linda Sini (la pupilla di Luchino Visconti, che la lancerà come si deve e come merita in Bellissima), e i « potentati »: l’Avv. Monaco presidente dell’Anica, il Comm. Marconi, presidente di Cinecittà…

Per quel che riguarda il lavoro, la cosa più importante da segnalare è l’inizio, a Cinecittà, de La vendetta del corsaro, prodotto da Donati e Carpentieri per l’Athena Cinematografica. Gli interpreti del film — girato nelle due edizioni italiana e inglese — sono l’affascinante Maria Montez, Jean Pierre Aumont, Milly Vitale, Franca Marzi, Roberto Risso, Paul Muller, Enrico Glori, Mario Castellani, Mimi Aylmer, Sidney Gordon e Saro Urzì. Il regista, Primo Zeglio è coadiuvato dall’operatore Gabor Pogany. Comunque, cerchiamo di sbrigare velocemente le altre novità, cominciando dall’immancabile Misiano, che sta per iniziare La vendetta di una pazza, tratto dall’omonimo romanzo di Carolina Invernizio; l’« Agatha Christie de’ noantri ». Il film sarà diretto da Pino Mercanti (quello de I cavalieri delle maschere nere, se questo titolo vi dice qualcosa) in base alla sceneggiatura, che egli stesso ha curato assieme a Gaspare Cataldo e Alberto Vecchietti; Anton Giulio Maiano invece si sta preparando, per Megale, alle riprese di Vortice, per il quale sono stati scritturati Gianna Maria Canale, Marcello Mastroianni, Marco Vicario, Aldo Nicodemi e Leda Gloria, più Umberto Spadaro e Carlo Croccolo, il quale, dopo i suoi ultimi successi, ha alzato le sue pretese in misura davvero vorticosa.

La Jolly Film vuol ripetere il « colpo » di Io sono il capataz , ed ha scritturato Rascel per Tizio, Caio e Sempronio, un film in cui il popolare comico dovrà dimostrare con la satira la tesi dei corsi e ricorsi storici, applicata agli avvenimenti italiani accaduti dal 1943 al 1945.

Nel settore dei film in preparazione, l’avvenimento monstre della settimana è dato ancora una volta da Roberto Rossellini, il quale, dopo parecchi mesi di inutili ricerche è finalmente riuscito a trovare un produttore disposto a finanziargli Europa ’51: Giovanni Ponti. Così l’impresa, che sembrava ormai naufragata, torna a galla. Roberto però dovrà sbrigarsi davvero, se non vorrà intitolare il suo film Europa 1956!

Meno fortunato, Curzio Malaparte è ancora alla ricerca di un ardimentoso che voglia metterlo in condizioni di cimentarsi in un altro film. Messi da parte i suoi progetti per una modernizzazione cinematografica del martirio di Cristo (come se non l’avesse già martirizzato abbastanza lui, con il primo film), Malaparte ha rispolverato il soggetto di Fuoco umido (sempre originale, il nostro Curzio), ed è ora in Germania per trovare un finanziamento in marchi, giacché sembra problematico un finanziamento in lire. Per ora, Malaparte ha ricevuto una sola proposta, dalla R.K.O.: ma lo vogliono come collaboratore ad un film che sarà ambientato nel celebre Circo Roland. Che gli americani lo abbiano compreso meglio di noi?

Giuseppe Amato finanzierà invece De Sica, per Umberto D.; ma questo non sarà il solo film che sarà prodotto con la sua marca. Infatti Amato ha annunciato anche Don Camillo, diretto da Duvivier, Femmine sole di Steno e Monicelli, Un ladro in paradiso, regia di Paolella, con Gino Leurini e Delle Piane, La presidentessa con Olga Villi (che sorpresa!).

Con Amato ha trovato il suo pane quotidiano anche Pietro Germi, il quale si è impegnato a dirigere per Amato un film entro il 1951. Sembra però che il suo progetto per Nostro pane quotidiano, sia stato definitivamente scartato.

Bonnard si accinge invece a dirigere per la Pro Film Cinematografici (perbacco, non avevamo mai inteso parlare di film medicamentosi o di film tipografici o comunque di film non cinematografici: grave lacuna nella nostra cultura!) Schiave della legge che sarà interpretato da Charles Vanel, Eleonora Rossi, Jacques Sernas, Antonella Lualdi, Paolo Panelli, Harry Feist e Erno Crisa.

Gianni Padoan
(film d’oggi, Roma, 6 giugno 1951)

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