La fiorentina balla con la romana

Roma, giugno

Sono tornati da Napoli quelli del film diretto da Rate Furlan, Zappatore. Ho incontrato la simpatica coppia Clara Auteri e Nico Pepe, che sono poi marito e moglie, e che nel film figurano invece come amanti. Sono contenti e mi hanno rivelato che Marisa Merlini è una compagna adorabile: non ne dubito, ma non so se sa essere fedele! E del resto è un pregio, oggi, nelle donne belle. Clara Auteri è, così, finalmente tornata alla schermo e non si capiva perché i produttori non l’avessero più utilizzata dopo i vari successi delle sue interpretazioni in film quali Teresa Venerdì, Un garibaldino al convento, La maestrina: ma del resto questi sono i consueti misteri del cinema! Con Furlan dovrà ricoprire un ruolo molto importante nel film di prossima realizzazione Il nostro destino. Nico Pepe ha un sacco di candidature che certamente saranno accettate a pieni voti.

Il produttore Misiano, tornato dall’America, dove pare si sia fatto intendere benissimo anche in piena City col suo accento romano, non ha perso un minuto e — con quel dinamismo che gli conosciamo da tempo e che non ha avuto bisogno di imparare a New York — ha messo in cantiere il suo Nido di Falasco, tratto dal romanzo omonimo di Luigi Ugolini e diretto da Guido Brignone: si sono tanto intesi, regista a produttore, che probabilmente continueranno a fare film insieme sino al 2000. Il film si sta girando in esterni perché si svolge in Maremma, e precisamente nell’epoca in cui dominava — incontrastata — la malaria. Interpreti principali sono: Umberto Spadaro (ma ce la farà a girare in tre mesi dodici film di cui ha già firmato i contratti?) Liliana Tellini, Ermanno Randi, Sabrina Sandri, Pina Piovani, Giulio Battiferri e molti altri. Il film, prodotto da Misiano per la sua Romana — qui non c’entra Moravia, però — lo distribuirà la Siden.

A proposito di Romana e di Moravia, al ballo di Villa Massimo — uno dei più riusciti balli artistici — ho visto ballare, stretti stretti, la Romana e la Fiorentina: sicuro! Era Alberto Moravia che, galantemente, faceva piroettare l’autrice della Fiorentina, Flora Volpini: colei — cioè — che si autodefiniva, un tempo, scherzosamente la « reginetta del vassoio », per le sue interpretazioni cinematografiche. Oggi invece è entrata veramente da regina nel mondo letterario e nessuno si aspettava che il suo libro, edito da Bompiani, potesse avere un così immediato successo, e essere scritto con tanto spirito e maestria. Fu lodato anche da Anna Magnani, che venne a sedersi al nostro tavolo, dove già erano Isa Pola (dimagrita e più bella del solito dopo la cura di Uscio), suo marito e la baronessa Avanzo (Uberta Visconti di Modrone) che ci aveva invitati. Anna Magnani era più interessante che mai: in quei suoi occhi c’è un mondo che ancora non è stato del tutto esplorato; anche se crediamo che l’attrice ci abbia già dato i suoi capolavori, siamo sicuri che potrà fare molto di più, col suo temperamento drammatico, fra i più forti d’Europa. Pare che Renzo Avanzo stia preparando qualcosa di formidabile per Annarella con la Panaria.

Al ballo era presente tutto il Gotha del cinema, del teatro e della letteratura e pittura. Luchino Visconti aveva allestito l’apparato scenico con il suo consueto buon gusto e una certa estrosità. Sua sorella Uberta e la moglie di Girotti avevano due vestiti uguali, bianchi con grandi papaveri: e papaveri erano ovunque, piccoli, grandi., immensi: qualcuno però non era rosso, anzi, vestito di nero, seduto davanti a un bicchiere di whisky!…

Carla del Poggio e Gina Lollobrigida in bianco. La bella Gina — per la strana acconciatura che aveva in testa — rammentava un po’ « cigno gentil »…

Dina Sassoli naturalmente con Sernas, Giorgio Bianchi e moglie, Paolo Stoppa (il prezzemolo del nostro cinema), Lola Braccini, sempre fresca e bella, il dottor Gualino, Ponti, e persino — ma senza SilvanaDe Laurentiis!

Giovanna De Santis, moglie del regista, era del comitato e aveva fatto miracoli, insieme alla Visconti, alla Del Poggio e ad altre.

Non mancavano Brancati e Levi, molti scultori e pittori, tra cui i coniugi Cimara-Zarian. A una certa ora, poi, ci fu la lotteria per alcuni quadri regalati dai pittori: io, come al solito, non vinsi niente, ma in compenso mi rovinai, perché, oltre al biglietto — essendo il ballo pro bambini mutilati — spesi una cifra astronomica per tornare a casa in taxi, da sola, visto che tutti i presenti avevano giurato di vedere spuntare il sole fra le cime degli alberi del bellissimo parco: e, quando spuntò l’aurora io già dormivo e non la vedevo!

Nel settore « movimenti » si nota il ritorno da Parigi di Peppe De Santis, che ha firmato con la Mager-Landeau il contratto che gli consentirà di realizzare il suo Nostro pane quotidiano, e che si è subito messo in giro, per l’Italia, assiema Ponti, De Laurentiis e alla Mangano, per cercare una delle tante Miss della Giviemme. Speriamo almeno che questi viaggi servano a far dimenticare Silvana!

Mariella Lotti ha divorziato da Gabin: o meglio, è diventata la vedova di Gabin, visto che egli è salito definitivamente in cielo: già, perché nel finale di È più facile che un cammello, che viene prodotto dalla Cines, Gabin riesce a morire sul serio e ad andare a passare qualche giorno a Murano; poi andrà a Parigi per concludere gli accordi per il film che girerà a luglio, assieme a Jean Marais, sotto la regia di Yves Allegret. Questo film si intitola Les miracles n’ont lieu qu’une fois, e si dice che il soggetto sia molto bello.

Mariella Parker
(film, Roma, 17 giugno 1950 – testo archivio in penombra)

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