
Non vedevo Anna da circa due anni, e sono molti per un’attrice che vive intensamente come lei, Ci eravamo riabbracciati a Venezia, dove arrivai per la chiusura della Mostra cinematografica, ma non avemmo tempo di far due chiacchiere da vecchi amici; rimandammo un nuovo incontro a Roma e questo avvenne giorni or sono, da Rosati in via Veneto. Che gioia parlare con una donna cosi schietta, come Anna, e con un’attrice cosi vera come è la Magnani!
Pensavo di trovarla mutata: forse amara, forse triste, forse sfiduciata, perché da molto tempo la vita e gli uomini sono stati cattivi con lei. Ma se nella sua voce è un velo di malinconia, che la fa insolitamente tenera, il suo sguardo per contro è chiaro e i suoi occhi sono brillanti e nel suo animo vibra una forte volontà di lavoro. Uno strano fervore la pervade e mai come oggi, credo, tutto le si è chiarificato dentro, limpido netto preciso: passato, presente ed avvenire, Giunta alla maturità della vita e dell’arte, sulla soglia della « sua » età d’oro, Anna si appresta a raccogliere i frutti della propria faticosa avventurosa e non sempre lieta carriera con una coscienza nuova di sé medesima e del mondo.
I suoi progetti sono ambiziosi, ma sorretti e giustificati dalla dura esperienza acquisita e dai grandi ideali artistici di cui ora si pasce. Le ultime sue conquiste cinematografiche sono importanti (ed è superfluo che qui si ricordino) ed è tempo che esse abbiamo una conferma ed un superamento sulla scena, che resterà sempre il vaglio supremo per ogni attore degno di questo attributo. Il ritorno, quindi, di Anna Magnani al Teatro sarà salutato da tutti con pieno soddisfacimento.
Il mese prossimo, avendo a fianco Vittorio Gassmann, Anna inizierà da Roma un giro di recite che avrà la durata di circa sei mesi. Milano sarà la seconda piazza; poi seguiranno: Parigi, Londra, Bruxelles e, forse, una città della Svizzera. I lavori in repertorio sono soltanto due: La figlia di Jorio e La signora dalle camelie. E un grosso cimento, codesto, che la Magnani affronta per la prima volta: Mila di Codra e Margherita Gautier sono due personaggi che chiedono sangue e cuore, nervi saldi e assoluto abbandono lirico, ribellione e sacrificio. Fin d’ora si può prevedere che la Magnani uscirà vittoriosa dalla prima prova, rendendo più umana, terrena e discorsiva la creatura dannunziana, tutta impeti, amore e disperazione; ma nulla si anticipare sull’interpretazione della creatura dumasiana, votata ad essere sempre più spirito e meno carne, per spaziare in una sfera quasi irreale. Ma non si deve dimenticare che Anna Magnani ha molto sofferto, e la sofferenza spiritualizza. Ella ci diede, anni fa, una bella interpretazione di Anna Cristhie e non è detto che non ci debba felicemente sorprendere ora, alle prese con un personaggio (quello di Margherita) che ha sempre attirato le attrici, grandi e piccole.
Altro fatto importante, per Anna, é di affrontare non più dallo schermo ma dalla scena un pubblico straniero che l’ha acclamata per ora solo come grande attrice cinematografica in vari films ma principalmente in Roma, città aperta. È lei, oggi, l’attrice italiana più conosciuta ta nel mondo; e le giovani generazioni, che non fecero in tempo a conoscere ed ascoltare Eleonora Duse (morta venticinque anni fa in Pittsburgh), si domandano se la Grande Tragica fosse così brava come lo è la Magnani. Una domanda siffatta fu proprio rivolta l’aprile scorso. a Memo Benassi in Pittsburgh, quando il nostro attore venne in America per commemorare la Duse. La stessa Alida Valli, dopo circa tre anni di permanenza negli Stati Uniti e cinque films, è ignota a gran parte degli americani mentre nessuno ignora il nome e il volto della Magnani.
In questi ultimi mesi, quasi giornalmente, sui quotidiani americani si è scritto di Anna con maggiore o minore esattezza di notizie e informazioni (a parte i vari pettegolezzi), sia a proposito del film Vulcano, diretto da William Dieterle, sia intorno ad un prossimo « giro » che la nostra attrice verrebbe a compiere in America (forse per mostrarsi come un fenomeno?!). La verità è questa: Anna Magnani verrà a New York (assieme a Rossano Brazzi e Geraldine Brooks) per presenziare alla « prima » di Vulcano, che non avrà luogo avanti il mese di febbraio; possibilmente andrà a trascorrere qualche giorno in Hollywood, ospite di Dieterle (il quale vorrebbe averla interprete in un altro film diretto da lui, non importa se in America o in Italia); è escluso, per ora, che la Magnani venga a recitare con la costituenda compagnia in un teatro di Broadway e, s’intende, in italiano; è certo, invece, che Vulcano sarà presentato contemporaneamente a Stromboli e in concorrenza con esso, poiché il duello Magnani-Bergman, anche se non esplicito da parte delle due attrici, o almeno di una di esse, è diventato una conseguenza logica nella mente dei produttori dei due films ed agli occhi del pubblico. Per sfruttare in proprio vantaggio la pubblicità che sarà fatta intorno al nome della Magnani, il distributore Joe Burstyn metterà fuori nello stesso periodo il cortometraggio a soggetto Miracolo (che Rossellini accoppiò alla Voce umana, presentando i due brevi films in un unico spettacolo dal titolo Amore): qualunque sia l’esito di Stromboli e di Vulcano, il Burstyn pensa giustamente di trarre lui il massimo vantaggio e di dare anche alla Magnani la possibilità di vincere nettamente o di piazzarsi alla pari, rispetto all’attrice svedese, non più con una sola carta ma con due.
Francesco Càllari
Roma, Ottobre 1949