…Un regista intelligente: MARIO BONNARD
… Un produttore accorto: LIBORIO CAPITANI
UNA RAGAZZA FORTUNATA: Alida Valli segnalata da Cinemagazzino” nel precedente numero è stata scritturata per un ruolo importante nel film “Il Feroce Saladino”, entrato in questi giorni in lavorazione. Siamo lieti di aver dato il “Via” a questa stella di domani, Speriamo che Alida Valli non ci faccia fare cattiva figura.
La fanciulla era in incubazione al Centro Sperimentale, un vivaio che incomincia a dar fiori e frutti.
Il direttore di « Cinemagazzino », che l’aveva notata, chiese il permesso di condurla dal fotografo e di dedicarle la prima pagina del nostro settimanale, il posto d’onore riservato alle stelle. Gran rischio; ma chi non rischia… Questo è il prologo.
Per sessanta giorni e sessanta notti Mario Bonnard ha cercato un lottatore, un fine dicitore, un’ingenua. Gli occorrevano per il Feroce Saladino. Una benigna Provvidenza aiuta i registi che non si fermano alla prima osteria. Bonnard è stato fortunato col lottatore e col fine dicitore. L’ingenua lo faceva tribolare.
Ma quando Castellazzi gli ha mostrato una bozza dell’ultimo numero di « Cine-Magazzino », Bonnard ha detto tranquillamente: è lei!
Liborio Capitani, il produttore de Il Feroce Saladino, ha soggiunto: vediamola. L’avvocato Silos, suo direttore di produzione, ha proposto prudentemente: sarà bene che…
Il provino è stato fatto contro di lei. Trucco pesante e frettoloso, luci violente, il suo nervosismo, le lagrime. Così ha vinto la sua prima, piccola battaglia. Ed ora Angelo Musco l’avrà a fianco nella comica e patetica avventura del Saladino. La porterà come si porta un fiore all’occhiello in un giorno di festa.
È una triestina. E non poteva essere altrimenti. Trieste ha il brevetto ed il segreto per fabbricare fanciulle di questo agile tipo longilineo, esatte e robuste, senza un grammo o un centimetro in più o in meno. Come tante altre triestine (i produttori farebbero bene a trascorrere quindici giorni all’anno al Bagno Savoia) costei è una specie di « cocktail » di sangue italiano, tedesco e slavo. Forse vi sarà anche un po’ di pimento ungherese. La dosatura è riuscita, il buon Dio ha fatto il resto. Ora questa fanciulla è una carta coperta sul tappeto verde del cinema: i suoi occhi oltremarini, la fronte serena, il profilo puro, la siluetta d’Atalanta, la voce grave e dolce, incitano a puntare. E Bonnard e Capitani hanno puntato. Il gioco è fatto a loro rischio e pericolo. Ma regista e produttore dànno il buon esempio. Non bisogna arricchire il nostro cinema di elementi nuovi? Dunque coraggio.
C’è stata un po’ di discussione quando s’è trattato di battezzarla cinematograficamente. Bonnard ha proposto il cognome « Valli ». Accettato per acclamazione. Ed il nome? La signorina Valli ha preteso di conservare il suo: « Alida ». Qualcuno ha proposto di togliere l’a: Lida Valli. Bello no? Nossignore. La bimba ha puntato i piedi: sarà Alida.
Abbiamo insistito: qualcuno è caduto in ginocchio, qualche altro s’è strappato le vesti e s’è graffiato la faccia implorando: Lida! Lida! È stato un nome glorioso nel nostro cinema. Porterà fortuna, anche se non sarà scritto con l’y!
La puledrina non s’è lasciata commuovere: Alida, Alida. Forse aveva ragione lei. Abbiamo voluto indovinare il suo destino leggendo le linee della mano sinistra. Svelano lunga vita, predominio del cervello sul cuore, ostinazione, capriccio, ambizione, fortuna. La crocetta matrimoniale non è ancora apparsa. Ma si tratta d’una manina adolescente: le linee potranno mutare.
La scrittura di Alida Valli denota l’analisi grafologica, volontà testarda, intelligenza sveglia, fantasia, sensibilità, ottima salute, tendenze artistiche, disordine, egoismo, forse avarizia.
Parliamo di cinema: l’attrice preferita è la Hepburn, l’attore Gary Cooper, il tipo Henry Fonda.
Alida avrebbe voluto interpretare Primo Amore.
Signora per un giorno, di Capra, è, secondo lei, il film meglio diretto.
— Ma — obiettiamo — Accadde una notte…
— Nossignore.
— Ma Accadde una…
— Neanche per sogno.
Alida vuol diventare anche regista. Anzi lo spera.
Però se avesse vinto il Primo Premio della Lotteria di Tripoli si sarebbe dedicata all’aviazione transoceanica. Intanto ha sfasciato una macchina da corsa contro un..pino di Fregene. L’unica avventura che Vanna Vanni le invidia.
A questo punto Alida Valli ha l’impressione di dover rispondere a delle domande stupide. Ma si può chiedere ad una ragazzina di 16 anni cosa pensa del disarmo universale?
Il suo poeta preferito? Pascoli. Il romanzo che più le piace? La signorina Elsa di Schnitler. La musica di…? Chopin. Ci farà sentire Chopin, una di queste sere, suonato da lei. Dovremo implorare perdono all’ombra del grande Polacco? Chissà.
Le piacciono i gioielli? No. Nemmeno il brillante Koh-i-noor? Nemmeno. Ed i profumi? Si. Ed il colore preferito? Rosa e nero. Peccati di gola? Va matta per le fragole ma schifa il pasticcino di fegato grasso ed il caviale.
Speranze? Fantasie? Se vincerà il Primo Premio della Lotteria di Merano, si costruirà una villa sulle alture di Menaggio, a belvedere del Lario e della punta di Bellagio.
Qualcuno allora le fa dei nomi: Grianta, Fabrizio del Dongo, l’abata Blanes, Gina di Sanseverino, Stendhal…
Mai conosciuti.
“La villa, rotonda come il mausoleo di Cecilia Metella, sarà costruita con marmo nero e vetro. Il salotto, nero, avrà un pianoforte a coda laccato bianco, un telefono bianco, un cane bianco. La piscina sarà dieci volte più grande della villa.
— Ma c’è il Capo a pochi passi — osserva placidamente Bonnard.
— Che vuol dire? Il Capo non è una piscina.
Curriculum vite: se il babbo, professore di filosofia a Como, non fosse morto lasciando quest’unica figlia, la fanciulla, dopo la licenza ginnasiale, avrebbe continuato il Liceo e l’università, laureandosi anch’essa in filosofia.
Ma Platone l’avrebbe certamente esclusa dalla sua noiosa repubblica.
Perciò il cinema l’accoglie a braccia aperte, con tutti gli onori.
— Forse con troppi — osserva un brontolone — ché per arrivare ad ottenere
qualcosa di buono bisogna scoraggiare l’arte e gli artisti.
Sia come sia, il romanzo cinematografico di Alida Valli incomincia fausto e felice. Che sarà di lei? Sarà una meteora? Sarà una stella?
Capitani fissa Bonnard. Bonnard si passa la mano sul placido volto prelatizio.
Ettore M. Margadonna
Roma, Giugno 1937