
Sulla via Tuscolana, a poche centinaia di metri dall’ingresso di Cinecittà, sorge la fabbrica del Centro Sperimentale di Cinematografia. La costruzione, iniziatasi alcuni mesi fa, è a buon punto. Essa, ideata dagli architetti Pietro Aschieri e Antonio Valente, copre circa 5 mila metri quadrati di superficie e si sviluppa su una lunghezza di 150 metri. Divisa in due grandi complessi di fabbricati — il primo per la scuola propriamente detta, l’altro per le esercitazioni pratiche —, i locali vi sono disposti lungo un asse di simmetria, secondo quella successione logica che i progettisti hanno pensato più corrispondente alla pratica.
Il primo complesso di fabbricati, oltre i locali della direzione, amministrazione, segreteria, biblioteca, comprende: due grandi aule per quelle materie d’insegnamento che sono comuni a tutti gli allievi; una grande aula (tipo teatro greco) per la recitazione; due aule, con relativi gabinetti scientifici, per gli ottici e i fonici; due aule, con relativi laboratori, per scenografi e figurinisti; una palestra, anche per l’insegnamento della danza; una sala-tipo di proiezione; una sala di sincronizzazione capace di missaggi fino a cinque colonne sonore; un’aula per conferenze in cui si svolgeranno proiezioni fisse e proiezioni a passo ridotto; un laboratorio di sviluppo e stampa; otto salette di esercitazioni per il montaggio con moviole e relativi camerini-studio per i registi; due cineteche. Il secondo complesso, quello per le esercitazioni pratiche, comprende due grandi teatri di posa ed un piccolo teatro per trucchi, miniature e lavoro con trasparenze, un grande locale per il parco foto-elettrico, camerini-modello, gabinetti per il truccaggio, un guardaroba, la sartoria, oltre naturalmente, come nel primo complesso, tutti i relativi servizi. Sedici camerini-modello, costruiti ai lati di un giardino centrale ordinato all’italiana, sono muniti di armadi e lavatoi chiusi. I teatri di posa, pur non essendo grandi come quelli costruiti per esigenze industriali, saranno attrezzati con gli impianti più moderni, non esclusi quelli per le riprese di film a colori.
Il vasto terreno che lo circonda, di oltre 40 mila metri quadrati, offre grandi possibilità per le riprese in esterno. Così, dunque, tra breve il Centro Sperimentale di Cinematografia lascerà i locali di via Foligno. Incorporati in uno di quei tipici fabbricati scolastici romani, essi hanno sempre avuto, malgrado ogni ingegnosità, il carattere del provvisorio; e, forse, questo senso del provvisorio non ha mancato di influire qualche volta sul carattere stesso dei corsi.
Non appena saranno pronti i nuovi locali, valendosi delle esperienze — che immaginiamo molte e proficue — di questi primi anni di attività, il Centro Sperimentale di Cinematografia potrà finalmente svolgere in pieno la funzione per la quale fu creato.
Giorgio Terra
Roma, Febbraio 1939