Una commedia di equivoci è La fortuna viene dal cielo: che ha per centro una spilla, rubata in un cinematografo, abbandonata dal ladro in un tabarino sul tavolo d’una donna di facili costumi, perduta da essa in casa di un giovanotto, il che fa sospettare della padrona della spilla, abbandonata per questo dal suo fidanzato, che quando scopre l’equivoco, la trova già fidanzata di un altro, e riceve così il castigo dei suoi sospetti. È un piccolo film brioso, con buoni attori (Vera Carmi, Sandro Ruffini, Roberto Villa) e in cui la cosa migliore è l’interpretazione di Anna Magnani nella parte di una donnina allegra.
Milano, maggio 1942
La fortuna viene dal cielo. Anche questa una occasione mancata. Infatti il Ratoni, pur avendo per le mani un soggetto su cui costruire un film al di sopra della media corrente di sapore grottesco, ha preferito la via più facile e meno impegnativa. O forse non ha saputo fare meglio di così. Il che non muta il risultato ch’è di una piatta inconsistenza. Interpreti sono la bella Vera Carmi, Roberto Villa, Sinaz, Coop, Ermelli e la bravissima (ma brava davvero) Anna Magnani.
Roma, maggio 1942