Campo de’ fiori 1943

Aldo Fabrizi e Anna Magnani

Nel mercato di Campo de’ Fiori, uno dei più caratteristici della vecchia Roma, Peppino Corradini ha la sua bancarella di pescivendolo accanto a quella di Elide, « fruttarola ». Peppino Corradini è un simpaticissimo uomo ormai prossimo alla quarantina, ed Elide, popolana fiorente e rude, è segretamente innamorata di lui.

Egli però non sogna altro che conquiste di dame del gran mondo e, occupato com’è a fare il ganimede con le acquirenti di riguardo, non degna di uno sguardo la bella vicina.

Un giorno, fra le risate ironiche di Elide, Peppino si busca una solenne contravvenzione per aver commesso una parzialità nel turno di vendita a favore di una elegante sconosciuta. Poco tempo dopo però egli ha la ventura di ritrovare Elsa — così si chiama la graziosa ignota — e si offre di farle pervenire a casa i prodotti più belli del suo banco. Anzi, vinta la propria timidezza, si presenta egli stesso con delle superbe triglie, chiedendo il permesso di poterle cucinare.

Durante il gustoso pranzetto che segue, Olga, una amica che convive con Elsa, invita Peppino per la sera seguente. La prospettiva di chissà quali sviluppi dell’avventura insuperbisce Peppino che sbalordisce i colleghi del mercato con misteriose allusioni e suscita la gelosia di Elide. In realtà l’avventura di Peppino ha un seguito piuttosto gramo: la casa di Elsa non è che una bisca dove Olga e alcuni compari attirano i gonzi per spennacchiarli. E quella sera stessa, in tempo in tempo per salvare il ben gonfio portafogli di Peppino, la polizia fa un’irruzione arrestando tutti i presenti. Peppino, incensurato, se la cava con una semplice multa. Elsa, invece, responsabile in quanto titolare dell’appartamento, deve scontare diversi mesi di carcere.

Il bancarolo, ormai decisamente innamorato, prende un’avvocato per assisterla; va a visitarla continuamente in prigione colmandola di cure e di attenzioni. Ha saputo la storia di lei, la storia comune a tante donne: Elsa ha un bimbo e non è sposata. Ma questo non è un ostacolo per Peppino. Oramai, per quanto al mercato ridano di lui, egli ha preso la decisione di sposare Elsa. Allorché sta per scadere il periodo di detenzione della donna, ha già preparato un appartamento per lei. Ed è andato in Abruzzo a riprendere Carletto, il pupetto di Elsa, affinché la mamma abbia subito la gioia di riunirsi con lui.

Ma quando Peppino crede di aver raggiunto il proprio sogno la realtà riprende i suoi diritti. Il padre di Carletto si rifà vivo con Elsa: ha oramai consolidato la propria posizione e può dare alla donna ed al bimbo un nome ed un avvenire. Elsa, raggiante, parte per sempre con Carletto. Peppino ne soffre. Tuttavia il suo buon senso di popolano accetta quella come la soluzione più giusta. Ma più sensata ancora gli apparirà la decisione di unire il suo banco di pescivendolo con quello della « fruttarola ».

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